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locandina di "Vogliamo Anche le Rose"

Vogliamo Anche le Rose


Regia: Alina Marazzi
Anno di produzione: 2007
Durata: 85'
Tipologia: documentario
Genere: sociale/storico
Paese: Italia/Svizzera
Produzione: Rai Cinema, Ventura Film, RSI Radiotelevisione svizzera, MIR Cinematografica; in collaborazione con Fox Channels Italy
Distributore: Mikado Film
Data di uscita: 07/03/2008
Ufficio Stampa: Mikado Ufficio Stampa
Titolo originale: Vogliamo Anche le Rose
Altri titoli: We Want Roses Too - Vi Vill även Ha Rosor

Sinossi: "Vogliamo Anche le Rose" racconta il profondo cambiamento portato dalla liberazione sessuale e dal movimento femminista in Italia a cavallo tra gli anni sessanta e settanta.
Il film si propone di raccontare fatti della Storia recente con l’originalità di uno sguardo "al femminile" su vicende che videro protagoniste proprio le donne. Viene messa in secondo piano una presunta oggettività dei fatti a favore di un concerto di voci che raccontano quelle vicende in prima persona, intersecando la visione di quanto accadeva in quegli anni come risulta dagli archivi filmati dell’epoca, provenienti dalle fonti più diverse: istituzionali, pubbliche, militanti, private.
Le storie, vere ed esemplari, riportate nei diari privati di tre giovani donne mostrano le ragioni più intime e personali che stanno alla base di questa rivoluzione sociale, dalla presa di coscienza della condizione femminile alla messa in discussione del primato maschile, fino a una radicale revisione del rapporto uomo-donna.
Anita, Teresa e Valentina provengono da diverse regioni d’Italia e appartengono a diverse classi sociali, eppure sono accomunate dal fatto di essere donne e da un’uguale rivendicazione: non si riconoscono più in una società patriarcale, maschilista e maritale, che le vuole madri efficienti, mogli obbedienti, figlie integerrime.
Il diario di Anita racconta la difficile emancipazione dalla famiglia e dalla oppressiva figura paterna di una giovane adolescente milanese degli anni ’60; il diario di Teresa descrive la parabola psicologia e fisica di una ragazza pugliese alle prese con un aborto clandestino; il diario di Valentina riporta l’esperienza di una femminista romana divisa tra amore e militanza.
Storie personali di lotte di donne in un’Italia che sembra più lontana di quanto non sia e che si vorrebbe capace di non dimenticare il suo passato e alcune tappe della sua crescita culturale e civile.
Ma anche un modo per guardare, attraverso la particolarità del caso italiano, la storia delle lotte delle donne dovunque ci siano o ci siano state, con la convinzione che non bisogna mai dare per acquisita nessuna conquista.

Sito Web: htpp://www.vogliamoanchelerose.it

"Vogliamo Anche le Rose" è stato sostenuto da:
Ufficio Federale della Cultura Berna Repubblica e Cantone Ticino


Libri correlati:
"Vogliamo Anche le Rose. DVD. Con Libro"
di Alina Marazzi, Feltrinelli, collana Real Cinema, 2008
Un viaggio lungo le tappe più significative del profondo e contraddittorio mutamento, mai completamente risolto, operato dalla rivoluzione sessuale. La regista Alina Marazzi decide di muoversi su un piano di narrazione intimo e diretto, catturando e rappresentando i diari personali di Anita, Teresa e Valentina, tre persone che, pur provenendo da diverse regioni d'Italia e appartenendo a classi sociali differenti, sono accomunate dall'essere donne e da un'uguale rivendicazione: non riconoscersi più in una società patriarcale, maschilista e maritale che le vuole madri efficienti, mogli obbedienti e figlie integerrime. Il documentario si concentra su fatti della storia recente mettendo in scena un concerto di voci in prima persona miscelate con materiali e filmati d'epoca provenienti dalle fonti più diverse: istituzionali, pubbliche, militanti, private. Uno strumento per mostrare un'Italia che, spesso ricordata come fiaba grottesca, è invece stata drammaticamente reale.
prezzo di copertina: 16,90


Note:
"Vogliamo Anche le Rose" è il terzo documentario di Alina Marazzi dedicato a storie e identità femminili.
Con "Un’ora Sola ti Vorrei", l’autrice ricostruisce la figura di una donna, sua madre, che perse quando era bambina. "Per Sempre" indaga le ragioni che spingono alcune donne a fare una scelta di vita definitiva all’interno di comunità monastiche. Con "Vogliamo Anche le Rose" lo sguardo di Alina Marazzi si veste di un senso di compartecipazione alle vicende collettive delle donne e alle loro battaglie.
Film realizzato con materiali di repertorio privati in super8 e pubblici (Teche Rai, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Cineteca di Bologna), con film sperimentali e rari filmati dell'underground (Alberto Grifi, Annabella Miscuglio, Adriana Monti, Alfredo Leonardi, Loredana Rotondo...) e con testi scritti (diari dell'Archivio di Pieve Santo Stefano, lettere, conversazioni con le testimoni di quegli anni come Lea Melandri o Serena Sapegno, che è tra le autrici del libro "Baby Boomers"), tramite foto, tra cui gli scatti di Paola Agosti, il materiale d'animazione, sia d'epoca che creato oggi da Cristina Seresini, i fotoromanzi e le riviste.
Ricerca immagini d’archivio d Riccardo Lacché ed Annamaria Licciardello.
Consulenza storica di Diego Giachetti.
Repertori d’autore:
- “X chiama Y” di Mario Masini
- “Anna” e “Festival del proletariato giovanile al Parco Lambro” di Alberto Grifi
- “Se l’inconscio si ribella” di Alfredo Leonardi
- “D - non diversi giorni …” di Anna Lajolo e Guido Lombardi
- “Il piacere del testo”, “Il filo del desiderio”, “Ciclo continuo”, “Bagagli” di Adriana Monti con animazioni di Giulio Cingoli (Studio Orti)
- “Curiosità” e “La ragazza ideale” di Nino e Alfredo Pagot
- “Cenerentola” di Pino Zac
- “L’amore in Italia“ di Luigi Comencini
Altri repertori da:
- Archivio filmati storici Studio Moro
- Cineteca di Bologna
- Fondazione Cineteca Italiana
- Archivio privato Ranuccio Sodi, Show Biz, Milano
- Cinefiat, Torino
- Aamod
- Teche Rai - Rai Trade
- Cineteca del Friuli
- Cineteca Nazionale
- Fondo privato Franca Zacchei
- Fondo privato Clelia Pallotta
- Fondo privato Famiglia Summaria
- Fondo privato Anna Bottesini
- Fondo privato Giorgio Magister


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