Sinossi *:
1880. L’Italia è unita da un pezzo, i Borbone non sono che un ricordo, ma a Vigata il blasone conta ancora molto. E i più nobili fra i nobili sono i Peluso di Torre Venerina. Ma questa ricchissima e potente famiglia comincia all’improvviso a essere decimata dai lutti.
I Peluso muoiono uno dopo l’altro, come le prede di una battuta di caccia. E curiosamente l’inizio di questa inquietante e oscura mattanza coincide con l’arrivo a Vigata di un misterioso personaggio: Fofò La Matina, un giovane farmacista, figlio di un contadino che molti anni prima aveva lavorato come campiere proprio per i Peluso.

Cast

Interpreti:
Francesco Scianna (Fofò La Matina)
Miriam Dalmazio (‘Ntontò)
Ninni Bruschetta (Padre Macaluso)
Tommaso Ragno (Filippo Peluso / Don Totò)
Giorgio Marchesi (Emiliano Saint Vincent)
Alessio Vassallo (Nenè Impiduglia)
Donatella Finocchiaro (Donna Matilde)
Gioia Spaziani (Clelia Tumminello)
Alice Canzonieri (Serafina)
Orio Scaduto (Bonocore)
Bruno Torrisi (Barone Uccello)
Michele Ragno (Rico)
Lollo Franco (Marchese Federico Peluso)
Alessandro Schiavo (Delegato Portera)
Roland Litrico (Mimì)
Dario Giarrizzo
Francesco Cilia

Soggetto:
Andrea Camilleri (Romanzo)

Sceneggiatura:
Andrea Camilleri
Francesco Bruni
Leonardo Marini

Musiche:
Ralf Hildenbeutel

Montaggio:
Paolo Landolfi

Costumi:
Chiara Ferrantini

Scenografia:
Luciano Ricceri
Mauro Vanzati

Fotografia:
Claudio Cofrancesco

Suono:
Vincenzo Urselli (Presa Diretta)

Casting:
Barbara Daniele

Aiuto regista:
Marco Teti

Produttore:
Carlo Degli Esposti
Nicola Serra
Max Gusberti
Erica Pellegrini (Rai)

Collaborazione ai Dialoghi:
Valentina Alferj

Ambientazioni:
Luciano Ricceri

Trucco:
Diego Prestopino

Acconciature:
Elena Gregorini

Operatore di Macchina:
Bruno Fundarò

Edizione:
Gianni Monciotti

Organizzatore Generale:
Valerio Palusci

Produttore Esecutivo:
Gianfranco Barbagallo

Producer Palomar:
Luigi Pinto

Producer Palomar:
Marco Camilli

NOTIZIE 'La Stagione della Caccia'

Libri


Libro sul film "":
"La Stagione della Caccia"
di Andrea Camilleri, 154 pp, Sellerio Editore Palermo, collana La Memoria - Quaderni della Biblioteca Siciliana di Storia e Letteratura, 1992
Dalla nave a vapore che fa servizio postale da Palermo, arrivata al porto di Vigata in perfetto orario, scende una varia umanità da cui si distingue, e si vuole distinguere, uno strano, altezzoso, riservato personaggio che il geometra Fede, pettegolo membro del circolo dei nobili, si danna per riuscire a scoprire chi sia.

Dopo molto indagare scoprirà che lo strano individuo ha intenzione di aprire a Vigata una nuova farmacia. Il mistero finalmente si svelerà del tutto quando nell'insegna comparirà il nome del farmacista: Alfonso La Matina, vale a dire "Fofò", il figlio di Santo La Matina, curatolo[2] del marchese Peluso, che curava un giardino miracoloso in un posto segreto rigoglioso di frutti ed erbe che guarivano ogni male e che era stato barbaramente ucciso. Ora suo figlio Fofò potrà diventare un grande farmacista proprio con quei frutti ed erbe miracolose.

Il racconto comincia ad essere punteggiato di morti: muore il padre del marchese Peluso che pur essendo ormai completamente rimbecillito - sostiene che è venuta la sua ora poiché si è aperta la stagione della caccia - e quasi paralizzato, se ne va carponi ad affogare in mare. Muore avvelenato, si ipotizza dai funghi, il tanto desiderato figlio maschio Rico, che il marchese era riuscito a procreare grazie all'arte farmaceutica del padre di Fofò, muore fuori di senno, la signora madre Matilde. Muore anche lo stesso marchese Peluso che era riuscito a divenire padre per la seconda volta, sia pure per vie "traverse", di un figlio maschio. Muore, con la moglie americana lo zio Totò, il fratello del marchese Peluso che aveva fatto fortuna in America e che era ritornato a Vigata dopo lunga assenza. Muore anche Nenè un cugino che aveva invano cercato di accasarsi con 'Ntontò figlia del marchese unica sopravvissuta della casata ed erede del patrimonio di famiglia. Tutte le morti, così come descritte, sembrano dovute a cause naturali o a accidentali disgrazie. 'Ntontò si sposerà con Fofò il quale confesserà, inspiegabilmente e candidamente, ad un ufficiale di polizia del quale era diventato compagno di caccia, di essere lui il responsabile di alcune di quelle morti. Innamorato di' Ntontò sin dall'infanzia, dato il suo rango sociale, non avrebbe mai potuto arrivare a lei se non eliminando tutti quelli che potevano opporsi al matrimonio.

prezzo di copertina: 10,00



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